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Marte, frontiera o follia? Alla scoperta delle ambizioni e dei rischi di una futura colonia sul Pianeta Rosso

Nel loro “A City on Mars”, Kelly e Zach Weinersmith ci portano dietro le quinte di un sogno che oscilla tra il fascino dell’esplorazione e i duri ostacoli tecnologici, economici e umani da superare.

La prospettiva di insediarci stabilmente su Marte non è più confinata soltanto nei romanzi di fantascienza: ingegneri, imprenditori e agenzie spaziali si stanno da tempo confrontando con l’ipotesi di costruire colonie marziane in un futuro non troppo lontano. Ma quali sono le reali implicazioni, i costi e i benefici di una simile impresa? Nel libro A City on Mars, Kelly e Zach Weinersmith affrontano questo interrogativo con un approccio divulgativo e al tempo stesso ironico, mettendo in luce tanto le opportunità quanto le grandi difficoltà legate alla colonizzazione di Marte.

Un’analisi scientifica fra dati e humor

Kelly e Zach Weinersmith non sono nuovi alla divulgazione scientifica: già con il loro precedente Soonish avevano saputo rendere appassionanti argomenti tecnici, mescolando rigore e umorismo. In A City on Mars, ripetono l’esperimento focalizzandosi sulla domanda cruciale: “È davvero possibile costruire una città su Marte? E, soprattutto, dovremmo?”.

Il testo si apre con una panoramica sui progetti di esplorazione marziana già in corso, dalle sonde orbitanti fino ai rover più moderni. I Weinersmith spiegano come la conoscenza di Marte sia cresciuta in modo esponenziale, ma allo stesso tempo mettono in guardia il lettore: l’ambiente marziano è ostile e ricco di sfide estreme, che si tratti di radiazioni, di risorse idriche limitate o delle enormi difficoltà nell’autosufficienza alimentare.

I temi centrali del libro

Fattibilità tecnologica
A City on Mars descrive in modo chiaro (ma senza annoiare) i progetti sperimentati sulla Terra – come i moduli abitativi “gonfiabili” – e le tecnologie volte a estrarre ossigeno e acqua dal suolo marziano. Il libro evidenzia come, nonostante i progressi, molte soluzioni siano ancora ipotesi in via di sviluppo, con costi e rischi non trascurabili.

Aspetti etici e sociali
Oltre all’analisi tecnologica, i Weinersmith affrontano la questione etica: da un lato, la colonizzazione di un nuovo pianeta fa sognare intere generazioni, spingendo verso nuove frontiere. Dall’altro, solleva interrogativi su come verranno gestiti i diritti dei coloni, quali regole si dovranno adottare in un ambiente così lontano dalla Terra e quali potrebbero essere gli impatti economici e sociali globali.

Sostenibilità e costi
Tra i punti chiave che emergono dal libro, c’è la riflessione su costi e benefici. È davvero sostenibile investire somme enormi per stabilire una colonia su Marte, quando sul nostro pianeta rimangono tuttora problemi ambientali e sociali urgenti? I Weinersmith non forniscono risposte definitive, ma offrono prospettive multiple, consentendo al lettore di costruirsi un’idea informata.

Il futuro dell’esplorazione umana
Il libro si chiude con uno sguardo ottimistico sulla possibilità di esplorare e insediarsi, un giorno, in altri luoghi del Sistema Solare, mantenendo però il realismo: il primo passo verso una “città su Marte” è ancora lontano e pieno di incognite.

    Le recensioni e le critiche: elogi e perplessità

    Nonostante lo stile frizzante e la chiarezza espositiva siano stati apprezzati da molti appassionati e divulgatori, il libro non è sfuggito a critiche e polemiche. Diversi scienziati hanno infatti sottolineato come alcuni passaggi appaiano semplificati o eccessivamente ironici, col rischio di sminuire la complessità di certi temi. Alcuni esperti di ingegneria aerospaziale sostengono che i costi descritti potrebbero essere sottostimati o sovrastimati in alcuni capitoli, e che le dinamiche politiche ed economiche siano più complicate di quanto appaia nel testo.

    La recensione sul sito della NASA (NSS.org)

    Un punto di vista particolarmente interessante è quello riportato sul sito della National Space Society (NSS.org), che propone una vera e propria critica nei confronti dell’atteggiamento scettico verso la colonizzazione spaziale espresso in A City on Mars (e in altre opere). Secondo l’analisi riportata sul portale, il libro dei Weinersmith metterebbe troppo l’accento sulle difficoltà, potenzialmente scoraggiando il grande pubblico e i futuri finanziatori. In particolare:

    • Timori eccessivi riguardo le radiazioni e le condizioni ambientali: la critica punta il dito contro il tono allarmistico del libro, ritenendo che la tecnologia futura e un approccio graduale possano ridurre enormemente i pericoli.
    • Ridimensionamento degli aspetti economici: per la National Space Society, la spinta commerciale e i potenziali ritorni economici dell’esplorazione marziana sarebbero più elevati di quanto i Weinersmith lascino intendere.
    • Visione conservatrice del progresso spaziale: la recensione giudica l’opera poco incline a esplorare gli scenari più innovativi e considera alcuni passaggi come un freno all’entusiasmo necessario per l’avventura spaziale.

    D’altro canto, lo stesso sito NSS riconosce che A City on Mars svolge un ruolo importante come “avvocato del diavolo”, cioè evidenziando gli ostacoli reali che qualunque aspirante colono marziano dovrà inevitabilmente fronteggiare.

    Un libro che fa discutere e riflettere

    Tra sostenitori e detrattori, la verità probabilmente risiede nel mezzo. A City on Mars ha il grande pregio di coinvolgere il lettore e di spingerlo a porsi domande fondamentali: quale futuro desideriamo per l’umanità? Quale prezzo siamo disposti a pagare per diventare una “civiltà multiplanetaria”? E come valutare i rischi e i benefici di un’impresa di proporzioni epocali?

    Kelly e Zach Weinersmith non danno risposte definitive, ma la loro abilità sta proprio nell’invitare il pubblico a interrogarsi. In un’epoca in cui l’esplorazione spaziale attrae ingenti capitali privati e ottiene una rinnovata attenzione politica, libri come A City on Mars rappresentano un contributo prezioso alla discussione, ricordandoci che dietro al fascino di Marte si celano sfide scientifiche, tecnologiche, etiche e umane ancora tutte da risolvere.



    “A City on Mars” non è soltanto un racconto appassionante delle strade che potrebbero condurci a vivere su un altro pianeta, ma è anche un invito a un dibattito più ampio su chi siamo e dove vogliamo andare come specie. Che si concordi o meno con la linea dei Weinersmith, il libro merita di essere letto proprio per la sua capacità di illuminare, con un tono rigoroso ma mai pedante, i molti aspetti di un’impresa che, se un giorno verrà realizzata, cambierà per sempre il nostro posto nell’Universo.

    Stefano Camilloni

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