Un team internazionale di astrofisici ha recentemente annunciato l’importante scoperta di due pianeti extrasolari in orbita attorno alla stella TOI-1453, situata a circa 250 anni luce dalla Terra nella costellazione del Dragone. La scoperta, pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics, potrebbe fornire indizi cruciali sulla formazione ed evoluzione dei pianeti nella nostra galassia.
La stella TOI-1453 è leggermente più piccola e più fredda del nostro Sole e fa parte di un sistema binario, ossia due stelle che orbitano l’una attorno all’altra. I due pianeti appena individuati rappresentano le categorie planetarie più comuni nella Via Lattea, ma del tutto assenti nel nostro Sistema Solare: una Super-Terra (TOI-1453 b) e un Sub-Nettuno (TOI-1453 c).
TOI-1453 b è un pianeta roccioso, leggermente più grande della Terra, che completa un’orbita in appena 4,3 giorni terrestri, trovandosi quindi molto vicino alla sua stella madre. Invece TOI-1453 c, di dimensioni circa 2,2 volte maggiori della Terra, ha una massa estremamente bassa, appena 2,9 volte quella terrestre, il che lo rende uno dei sub-Nettuni meno densi mai scoperti. Questa caratteristica insolita solleva domande intriganti sulla sua composizione interna: potrebbe avere un’atmosfera ricca di idrogeno oppure essere dominato dall’acqua.
La svolta rappresentata da questa scoperta risiede proprio nella possibilità di studiare in dettaglio la composizione atmosferica e interna di TOI-1453 c. Se il pianeta possiede effettivamente una spessa atmosfera di idrogeno o è dominato da acqua, questo potrebbe rivoluzionare le nostre attuali teorie sulla formazione e l’evoluzione dei pianeti di tipo sub-Nettuno, classe planetaria diffusissima nella galassia, ma ancora poco compresa.
La scoperta è stata possibile grazie a due metodi combinati: il metodo dei transiti e quello delle velocità radiali. Il satellite TESS della NASA ha osservato le diminuzioni di luminosità della stella dovute al passaggio dei pianeti (transiti), permettendo di determinarne le dimensioni e i periodi orbitali. Parallelamente, lo spettrografo HARPS-N ha misurato le lievi variazioni nella velocità della stella causate dall’influenza gravitazionale dei pianeti, consentendo di stimare con precisione le masse e le densità planetarie.
I due pianeti sono inoltre in una configurazione orbitale vicina a una risonanza di 3:2, un fenomeno comune dovuto alla migrazione orbitale e che offre ulteriori informazioni sulla storia evolutiva di questi corpi celesti.
La scoperta apre prospettive promettenti per future osservazioni, in particolare grazie al telescopio spaziale James Webb (JWST), che potrebbe analizzare l’atmosfera di TOI-1453 c. Studiare la composizione di questo sub-Nettuno potrebbe rivelare nuovi dettagli sui processi che regolano la nascita e l’evoluzione dei pianeti, contribuendo a ridefinire la nostra comprensione di questi affascinanti mondi lontani.
Stefano Camilloni