La ricerca di tracce di vita passata o presente su Marte continua ad affascinare la comunità scientifica e il pubblico. Un passo significativo in questa esplorazione è stato compiuto grazie agli esperimenti condotti dallo strumento Sample Analysis at Mars (SAM) a bordo del rover Curiosity della NASA. Precedentemente, SAM aveva rilevato diverse classi di composti organici indigeni clorurati e contenenti zolfo nelle rocce sedimentarie del cratere Gale, con strutture chimiche fino a sei atomi di carbonio. Ora, una nuova ricerca pubblicata sulla rivista PNAS riporta la rilevazione di decano (C10H22), undecano (C11H24) e dodecano (C12H26) a livelli di decine di picomoli in un campione di fango arenaceo perforato chiamato Cumberland. Questa scoperta è notevole perché estende la gamma di molecole organiche identificate su Marte a catene di carbonio più lunghe.
L’importanza di questa scoperta risiede nel suo potenziale per ampliare gli studi sull’abitabilità di Marte. Il fango arenaceo di Sheepbed, dove sono stati trovati questi alifatici a catena lunga, rappresenta una finestra su ambienti marziani antichi con un alto potenziale di preservazione per composti organici chimicamente ridotti. La provenienza e la distribuzione di queste molecole sono di grande interesse nella ricerca di possibili biosignature su Marte. Gli alifatici rilevati, decano, undecano e dodecano, sono idrocarburi saturi con catene di 10, 11 e 12 atomi di carbonio rispettivamente. Gli esperimenti di laboratorio supportano l’ipotesi che questi alcani fossero originariamente preservati nel fango arenaceo come acidi carbossilici a catena lunga.
Tuttavia, l’origine precisa di queste molecole rimane incerta. Gli acidi carbossilici a catena lunga possono essere prodotti attraverso processi sia abiotici (non biologici) che biologici. Ad esempio, reazioni chimiche in ambienti geochimici o l’attività metabolica di microrganismi potrebbero portare alla formazione di tali composti. La rilevazione di questi alifatici a catena lunga nel fango arenaceo di Sheepbed è cruciale per la futura esplorazione di Marte. Mentre il rover Curiosity continua la sua esplorazione e la mappatura del cratere Gale, l’identificazione di aree con un alto potenziale di preservazione di molecole organiche complesse fornisce obiettivi primari per la ricerca di ulteriori prove di abitabilità passata e, potenzialmente, di vita.
In sintesi, la scoperta di decano, undecano e dodecano in un antico fango arenaceo marziano rappresenta un avanzamento significativo nella nostra comprensione della chimica organica di Marte. Sebbene la loro origine rimanga un mistero affascinante, la loro presenza sottolinea il potenziale del cratere Gale di aver ospitato ambienti capaci di preservare molecole organiche complesse per miliardi di anni, aprendo nuove prospettive nella nostra incessante ricerca di segni di vita oltre la Terra.
Stefano Camilloni