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Tecnologia. Autonomia strategica europea: l’Italia protagonista con Leonardo e la visione di Roberto Cingolani

Il 2025 rappresenta un momento storico cruciale per l’Europa, chiamata a rispondere a nuove sfide geopolitiche e strategiche. In questo contesto, l’Italia, guidata dal gigante della difesa Leonardo e dal visionario CEO Roberto Cingolani, si sta affermando come attore di primo piano. La crescente distanza dagli Stati Uniti spinge il continente verso una maggiore autonomia strategica, che può diventare un’opportunità unica per rilanciare la ricerca scientifica e tecnologica europea attraverso investimenti mirati nella difesa e nell’innovazione dual-use.

L’Unione Europea ha annunciato il piano ReArm Europe, con l’obiettivo di aumentare la spesa per la difesa fino a 800 miliardi di euro. Questo piano prevede 150 miliardi di euro in prestiti per l’acquisizione di sistemi di difesa avanzati come droni, sistemi anti-drone, artiglieria e tecnologie di cybersicurezza, rispondendo all’urgenza strategica di sostenere l’Ucraina e rafforzare la sicurezza europea.

Roberto Cingolani, scienziato e fisico di fama internazionale, sottolinea che per affrontare questa nuova fase storica l’Europa deve adottare soluzioni continentali comuni, accelerando lo sviluppo di sistemi militari avanzati e tecnologie dual-use, fondamentali sia in ambito militare che civile. Secondo Cingolani, la frammentazione nazionale è il principale ostacolo alla rapida crescita della capacità tecnologica europea, e solo attraverso una collaborazione concreta sarà possibile realizzare sistemi spaziali e satellitari, comunicazioni avanzate e piattaforme terrestri innovative.

Leonardo, con un fatturato di oltre 20,9 miliardi di euro nel 2024, è al centro di questa svolta, grazie alle sue competenze avanzate nel settore elicotteristico, nei sistemi militari avanzati, nella cybersicurezza e nelle tecnologie spaziali. Con il piano industriale 2025-2029, Cingolani punta sulla massiccia digitalizzazione e razionalizzazione dei prodotti e servizi, l’efficienza operativa e le alleanze internazionali per garantire crescita economica e innovazione tecnologica.

Rappresentazione artistica di Roberto Cingolani, Ceo di Leonardo Spa © Dall-E 2 AI generated

Leonardo non è sola in questa sfida europea. Diverse altre importanti aziende del continente stanno partecipando attivamente al rafforzamento della difesa comune:

  • BAE Systems (Regno Unito), con un fatturato di 26,3 miliardi di sterline nel 2024, è attiva in settori cruciali come aeronautica, cybersicurezza, elettronica e sistemi navali.
  • Thales (Francia), che ha generato ricavi per 20,58 miliardi di euro nel 2024, è specializzata in tecnologie avanzate nei settori dell’aerospazio, identità digitale e trasporti terrestri, oltre a guidare importanti programmi come SEACURE per la guerra sottomarina.
  • Rheinmetall (Germania), con ricavi per 8,83 miliardi di euro, produce sistemi di difesa terrestre innovativi come il carro armato Panther KF51 e tecnologie avanzate di sorveglianza.
  • Saab (Svezia), con un fatturato di circa 6 miliardi di dollari nel 2024, vanta una lunga tradizione in tecnologie sottomarine avanzate e nella produzione del caccia Gripen.
  • Airbus (Francia), celebre per l’aviazione civile, è anche un player strategico nella difesa, con un fatturato di 69,2 miliardi di euro di cui 12,4 miliardi nel settore militare. Airbus sviluppa importanti piattaforme come il Future Combat Air System europeo.
  • Safran (Francia), con un fatturato di 27,3 miliardi di euro nel 2024, è leader in tecnologie di navigazione, droni tattici e propulsione missilistica.
  • Fincantieri (Italia), che punta a superare gli 8 miliardi di euro di ricavi nel 2024, è protagonista nella difesa navale e nello sviluppo di tecnologie subacquee autonome.
  • Dassault Aviation (Francia), con un fatturato di 6,2 miliardi di euro, è nota per i caccia Mirage e Rafale e guida lo sviluppo del drone da combattimento nEUROn.

Questa rete di eccellenze europee dimostra come la collaborazione internazionale possa essere la chiave per superare la frammentazione nazionale, creare sinergie strategiche e accelerare lo sviluppo di tecnologie dual-use che contribuiscano alla sicurezza comune e all’innovazione scientifica.

Come sottolineato da Mario Draghi, ex presidente della BCE, investire in tecnologie militari spesso innesca significative “ricadute tecnologiche” capaci di trainare l’intera economia, stimolando ricerca e innovazione in campi strategici.

La visione scientifica e industriale di Roberto Cingolani, sostenuta da un forte piano industriale orientato alla digitalizzazione e alle alleanze strategiche internazionali, posiziona Leonardo e l’Italia come protagonisti assoluti del futuro geopolitico e tecnologico europeo, contribuendo al rilancio scientifico, alla sicurezza collettiva e a una crescita economica sostenibile e duratura.

Stefano Camilloni

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